“Lascia che tutto ti accada: bellezza e terrore.
Si deve sempre andare: nessun sentire è mai troppo lontano.”
“Il libro d’ore”
Rainer Maria Rilke
Sono Martina Catellani, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento dinamico relazionale, iscritta all’albo degli psicologi dell’Emilia Romagna.
Lavoro principalmente con pazienti adulti e tardo adolescenti, seguendo l’approccio de “Il Ruolo Terapeutico”, la scuola di psicoterapia nella quale mi sono formata.
Sergio Erba, il fondatore della Scuola, raccontava la vicenda analitica così:
“…In altre parole, è come se il terapeuta dicesse: “Mi vai bene così come sei, non ti chiedo niente. Non intendo curarti, modificarti, non ti critico né ti disapprovo. Sei tu a rivolgerti a me, a denunciare che qualcosa non va, a portarmi i tuoi bisogni inappagati. Io non mi propongo di soddisfarli, sarebbe illusorio, ma sono pronto e capace, se vuoi, ad accompagnarti nella ricerca delle ragioni del tuo malessere.
Guarderemo dentro la vicenda che si svolgerà tra di noi, cercheremo in ogni momento di capire che cosa chiedi, perché lo chiedi così, la storia che ci sta dietro.
Se tutto andrà per il meglio, verrà il momento in cui potrai parlare la tua lingua e comprendere quella degli altri senza la necessità di me come interprete.”
La psicoterapia è la storia di una relazione, di un lavoro a due in cui si costruisce, si sogna e si narra insieme.
Occorre dunque creare un mondo condiviso nel quale prendersi cura della sofferenza emotiva portata dal paziente, dando ascolto e dignità al dolore racchiuso nei suoi sintomi e cercando di comprendere cosa essi hanno da dire e perché non è stato possibile dirlo in modo differente.
Nel corso del viaggio terapeutico il paziente troverà una nuova via, più funzionale, per portare nel mondo la propria voce, i propri bisogni e i propri desideri, in altre parole, la propria esistenza.
– “Devi portare il fuoco”
– “Non so come si fa”
– “Sì che lo sai”
– “È vero? Il fuoco, intendo”
– “Sì che è vero”
– “E dove sta? Io non lo so dove sta”
– “Sì che lo sai. È dentro di te. Da sempre. Io lo vedo”
“La strada”
Cormac McCarthy
Primavera non bussa, lei entra sicura
Come il fumo lei penetra in ogni fessura
Ha le labbra di carne, i capelli di grano
Che paura, che voglia che ti prenda per mano
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
“Un Chimico”
Fabrizio De André